
Dott.ssa Letizia Architravo
Il fenomeno per cui durante la notte si stringono e/o digrignano i denti prende il nome di bruxismo, un termine che deriva dal greco e significa, appunto, "digrignare i denti". Tecnicamente, il bruxismo consiste nella tendenza a sfregare e serrare le arcate dentali: quando l'arcata superiore e quella inferiore si "scontrano" con forza, a causa della contrazione involontaria nei muscoli coinvolti nel processo della masticazione, si provoca un rumore fastidioso che può essere forte a tal punto da svegliare il soggetto che ne è affetto. Pur essendo un fenomeno molto comune è assolutamente inconsapevole e tende ad aumentare in concomitanza con periodi di forte stress psicofisico: in pratica, il nervosismo accumulato durante il giorno si “scarica” durante la notte, serrando e digrignando i denti più volte per pochi secondi, soprattutto durante la seconda fase del sonno.
Quali sono i sintomi del bruxismo?
Bruxismo e mal di testa sono fenomeni collegati tra di loro anzi, svegliarsi con un dolore ai lati della testa è uno dei segnali che potrebbe avvisarti del fatto che hai iniziato a stringere i denti di notte. Un soggetto affetto da bruxismo notturno, al risveglio, tende ad avvertire anche dolore più o meno forte alla mandibola e ai muscoli facciali poiché, durante la notte, si può arrivare ad esercitare sui denti una pressione da tre a dieci volte superiore rispetto a quella che normalmente avviene quando si mangia.
Per questo motivo, i denti potrebbero subire piccoli micro traumi fino ad arrivare a vere e proprie fratture nel caso in cui ci siano lesioni pregresse. Se il bruxismo non è accompagnato da una particolare sintomatologia, potrebbe essere il dentista a segnalarlo al soggetto poiché, a lungo andare, lo sfregamento dei denti potrebbe provocare l'erosione dello smalto, a sua volta fenomeno responsabile della formazione delle carie.
Le cause del bruxismo
Il bruxismo diurno, così come quello notturno, può dipendere da due macro categorie di fattori: una di natura fisiologica, l’altra di origine psicologica. Dal punto di vista odontoiatrico, questo fenomeno può dipendere dal fatto che le due arcate dentali non sono perfettamente allineate oppure dal fatto che la mandibola assume, durante il giorno, posizioni scorrette. Le cause psicologiche del bruxismo, invece, sono da ricondursi a disturbi emotivi: essere costantemente sotto pressione, provare ansia, frustrazione e tensione causano inevitabilmente stress che si accumula a tal punto da trovare uno sfogo proprio durante i periodi di riposo. Esiste poi un'ulteriore classificazione di questo fenomeno: si parla di bruxismo primario quando non sono ravvisabili cause scatenanti al di là dello stress; è definito, invece, bruxismo secondario il disturbo causato dall'uso di alcuni farmaci (come gli antidepressivi) e degli stupefacenti.
Quali possono essere le conseguenze?
Le conseguenze del bruxismo possono essere lievi o gravi: tutto dipende dall'entità del fenomeno. Alcuni pazienti non avvertono alcun fastidio, al punto che solo una visita dal dentista ne accerta la diagnosi. Chi, invece soffre di bruxismo notturno al mattino avverte mal di testa e dolori ai muscoli facciali che, tuttavia, sono dolori temporanei. Nei casi più gravi, si arriva alla lesione dello smalto dei denti, a danni alla gengiva, alla frattura dei denti e alla difficoltà di aprire la bocca. In questi ultimi casi si parla di bruxismo dinamico poiché oltre allo sfregamento si tende anche a digrignare i denti con violenza: è proprio la duplice azione svolta a carico delle arcate dentali che provoca più danni ai denti.
Prevenzione
Come dicevamo, il bruxismo dipende da un problema di natura psicofisica ma una causa vera e propria non è stata accertata; per questo non esiste una terapia vera e propria dal punto di vista farmacologico. Bisogna piuttosto intervenire sui motivi che sono all’origine del nervosismo accumulato, praticando attività fisica regolarmente, o trovando delle attività rilassanti in cui incanalare lo stress. L'unico modo “fisico” per proteggersi dal bruxismo è il bite, un dispositivo orale che crea una barriera e impedisce ai denti di urtarsi. Grazie all’uso di un bite si può giocare d’anticipo e prevenire i danni che il bruxismo arreca ai denti, alle ossa e ai muscoli del viso.
Bruxismo nei bambini
Come negli adulti, anche nei bambini il bruxismo è un fenomeno comune: si stima che ne soffra un bimbo su sette. È dovuto per lo più al fatto che, purtroppo, sono anch’essi coinvolti in una vita più frenetica e stressante. In più, l’uso smodato di videogame e giochi tecnologici può portare i bambini a vivere in uno stato di costante tensione, che, inevitabilmente, si ripercuote anche sul loro stato di salute psichica e può portarli a digrignare i denti nel sonno. Si manifesta soprattutto nell’età pre-scolare (ma se non viene individuata la causa può proseguire anche successivamente) e nelle ore notturne durante il sonno: è una contrazione involontaria dei muscoli della masticazione che fa digrignare i denti, senza che il bambino ne abbia la minima consapevolezza.
Generalmente, tende a scomparire spontaneamente senza conseguenze, ma a volte alcuni sintomi possono perdurare durante il giorno.
I sintomi che maggiormente si palesano e che ci devono fare ricorrere alle cure di uno specialista odontoiatra sono i seguenti:
• I denti si deteriorano e possono scheggiarsi;
• Dolori muscolari all’articolazione mandibolare;
• Mal di testa.
Cause del bruxismo nei bambini
Ad oggi le cause che provocano questo inconveniente non sono state ancora del tutto chiarite. Sicuramente, il bruxismo può essere definito un disturbo del sonno, provocato dai cosiddetti, “micro risvegli”, che inficiano la qualità del sonno.
Vi possono essere anche cause legate all’emotività, a stati di ansia o paure.
Ansia causata da un cambio di casa, da un ambiente nuovo come l’asilo, dalla nascita di un fratellino, dalla paura del buio. Durante il sonno, il bambino scarica la tensione serrando i denti.
Altre cause possono essere legate a raffreddori, mal d’orecchio, laringite. Questi fastidi possono concorrere a non fare riposare bene il bambino, accentuando i micro risvegli.
Rimedi per contrastare il bruxismo nei bambini
Se il problema è causato da questioni emotive, cercare di individuarne le cause, rasserenare il bambino, creandogli intorno un ambiente familiare e tranquillo.
Anche l’attività fisica è indicata, soprattutto se svolta con altri bambini. Prediligere i giochi all’aperto e quelli di squadra. La socializzazione è molto importante per evitare che i bambini si chiudano troppo in se stessi dando così spazio ai pensieri negativi.
Studi recenti hanno dimostrato anche l’importanza dell’alimentazione per contrastare il bruxismo. Alimenti che contengono calcio e vitamine idrosolubili del gruppo B come i legumi e le uova, sono stati identificati come preziosi alleati contro questo disturbo.
Se i sintomi non tendono a diminuire, consultate il Pediatra di fiducia.
Rimedi per il bruxismo
I bite per il bruxismo sono un ottimo rimedio, attualmente l’unico: consentono di creare una vera e propria protezione per i denti e, poiché sono anatomici e personalizzabili, permettono di avere un prodotto tagliato su misura per sé.